Un solo raggio di luce è una benedizione: un passo alla volta
- Alberto
- 12 set 2017
- Tempo di lettura: 2 min

....se lo segui, raggiungerai la sorgente della luce.
Per qualche ragione un re si arrabbiò con il suo primo ministro e lo imprigionò in una cella sulla cima di un minareto altissimo. Era davvero una condanna a morte molto dolorosa, perché nessuno gli portava da mangiare e non c’era alcuna possibilità di fuga da quell’altezza.
Quando il primo ministro fu condotto alla sua prigionia nel minareto, la gente notò che non aveva l’aspetto né preoccupato né infelice; al contrario, era allegro come sempre. Sua moglie, dicendogli addio tra le lacrime, gli chiese come mai avesse quell’aspetto felice e lui rispose: «Se anche solo un filo di seta mi raggiungerà, sarò libero. Non riusciresti a fare una cosa così piccola?».
La moglie ci pensò tantissimo, ma non riuscì a immaginare come avrebbe potuto portargli un filo di seta su quel minareto altissimo.
Chiese consiglio a un mistico che rispose: «Cattura uno di quegli insetti chiamati BHINGRA, legagli un filo di seta alla zampetta e metti una goccia di miele sulle sue antenne. Poi liberalo sul minareto con la testa puntata verso l’alto».
Lo fece quella stessa notte e l’insetto, attirato dall’aroma del miele sulle sue stesse antenne, lentamente cominciò ad arrampicarsi sul minareto. Alla fine del suo lungo viaggio, un capo del filo di seta arrivò nelle mani del prigioniero chiuso lassù.
Quel sottile filo di seta diventò lo strumento per riconquistare la libertà e salvarsi la vita perché più tardi, grazie a quello stesso filo, gli arrivarono prima un filo di cotone un po’ più spesso, poi uno spago e infine una robusta corda con l’aiuto della quale riuscì a scappare.
Per questo dico che, per raggiungere il sole, anche un solo raggio di luce è sufficiente e non hai nemmeno bisogno di qualcuno che te lo mandi: tutti già lo possiedono.
Se riesci a trovare questo raggio, puoi trovare anche il sole!
La vita che si trova in ognuno di noi è un raggio di immortalità, questa consapevolezza è una goccia di illuminazione e la gioia interiore non è altro che un bagliore di sat chit anand: verità, consapevolezza, beatitudine.
Osho utilzza questo racconto, per farci capire che ognuno di noi è ha un passo dalla consapevolezza, basta poco, basta un piccolo passo alla volta per raggiungere il minareto.
In realtà dobbiamo utilizzare la giusta volontà, il che presuppone anche una cattiva volontà. La buona volontà consiste nell'utilizzare tutti i tuoi sforzi per poi abbandonarti a verità più grandi.
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