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CAMPIONI IN AUTOCOMMISERAZIONE

  • Immagine del redattore: Alberto Dessi
    Alberto Dessi
  • 23 set 2017
  • Tempo di lettura: 4 min

Buona sera a tutti . Oggi voglio raccontarvi due aneddoti uno mio e uno di 😉De Mello, uno che riguarda l'autocommiserazione e l'altro , beh non ve lo anticipo! Il grande psicologo oltre che psicoterapeuta e scrittore attraverso degli esempi e ragionamenti ritiene che per arrivare a contatto con quelle Verità senza tempo,di cui parla anche Osho, noi non abbiamo bisogno di molte formule dottrinali ma di un cuore che sappia spogliarsi di tutte le proprie programmazioni e dei propri interessi: un cuore che non abbia nulla da proteggere, nulla cui correr dietro, un cuore libero perciò da paure e da costrizioni. "I nostri schemi mentali - sottolinea De Mello - sono così costringenti, e la pressione che la società esercita su di noi è così forte che noi siamo come obbligati a vedere il mondo in questa maniera distorta." Se proviamo a guardarci attorno per vedere se riusciamo a trovare qualche persona autenticamente felice, libera da paure, incertezze, ansietà, tensioni e preoccupazioni, possiamo ritenerci fortunati se ne troviamo una su centomila. Non ci rendiamo conto che siamo programmati a vivere senza sospetti e senza dubbi, programmati a fidarci delle certezze, dei misteri della fede. Paradossalmente siamo più sospettosi della bontà dei familiari piuttosto che dubitare dei misteri della fede. Queste belle certezze sono state seminate in noi dalla tradizione, dalla cultura, dalla società e dalla nostra religione. Inoltre non so se ci avete fatto caso ma esiste in noi un piccolo sottoprogramma che si aziona quando quella pseudofelicità - ritenuta normale dalla società - non venga soddisfatta, che dice in maniera quasi robotica: "se tu non essere felice, puoi "felicemente" compiangerti, pigia il tasto del compianto e tu vedere risultati felici". 😂😂Di più, se ti compiangi non avendo niente per cui farlo, è preferibile perchè in anzitutto ti eserciti sul nulla diventando un professionista e poi trovi una marea di persone che sono pronte ad accoglierti e che sono pronte a sfidarti sulle propie disgrazie. Ricordo una persona che nella sua vita era diventata cosi abile nel pigiare il tasto del compianto che lo inseriva in qualsiasi conversazione. Poniamo che si chiamasse Tarcisia questa persona. Mi ricordo una volta una telefonata intervenuta tra Tarcisia e la sua vicina di casa. La vicina iniziò la conversazione: "sai Tarcisia, non puoi capire cosa mi è successo, ho scoperto di avere il diabete, te ne rendi conto, a settant'anni il diabete" e Tarcisia subito col tasto pigiato : "a me è successo di peggio, ieri è venuta la badante, poverina, molto buona, carina sensibile, nulla da dire, un pò taciturna e... ". Al ché l'altra risponde: "si ma cosa c'entra tutto ciò ?" "Aspetta che ti racconto, mi ha detto che nel suo paese d'origine faceva la parrucchiera così le ho chiesto se era in grado di farmi la tinta, sai quella sul castano coi riflessi rossi che avevamo visto sulla testa di quella signora al super market... " "Beh si e allora?" incalza la vicina. "Beh" rispose Tarcisia "oggi non sono potuta uscire perchè me li ha fatti rosso fuoco, colore del diavolo, capisci , che appena mi ha visto mio marito, si è messo a ridere... e poi lo sistemo " . Il colore era veramente osceno, sembrava uscita dai cartoni animati. Risi pure io, non si poteva vedere e non poteva neppure andare a fare la spesa, che dramma per lei. Il punto è che non si può accostare una tinta sbagliata ad una malattia. 😉 vi devo dire una cosa: "se pigiate il tasto dell'autocommiserazione potete accostare di tutto e troverete amici come se piovesse" Insomma per farla breve la conversazione continuò su questa falsa riga in modo esilarante. Non so se a voi vi sia capitato di sentire cose simili! Se qualcuno a qualche aneddoto in tal senso sarebbe bello sentirlo e pubblicarlo. De Mello sosteneva che il mondo è pieno di pazzi, il mondo intero è pazzo. Folli certificabili in piena regola! L'unico motivo per cui non siamo tutti rinchiusi è che siamo troppi. Si sentono persone che affermano ? «Mi sto sacrificando, sto rinunciando a tutto per loro! Vivo in armonia con i miei ideali» . Quante persone sacrificano tutto perseguendo un insano altruismo? Secondo voi la rinuncia è la soluzione giusta? 😉L'argomento della rinuncia l'affronteremo la prossima volta ma ora vi lascio ad una storiella, non so se inventata da De Mello oppure vera, che parla del piccolo Johnny, il quale si diceva fosse ritardato mentale. SENTITE🤔 Johnny va alla lezione di attività manuali nella sua scuola speciale, riceve il suo pezzo di creta e si mette a modellarlo. Poi ne stacca un pezzetto, va in un angolo della stanza e si mette a giocare con esso. L'insegnante gli si avvicina e gli dice: «Ciao, Johnny». E Johnny: «Ciao». L'insegnante chiede: «Cos'è quello che hai in mano?». E Johnny risponde: «É un pezzo di sterco di mucca». L'insegnante chiede ancora: «E cosa stai modellando?». Il ragazzino risponde: «Sto facendo un'insegnante». L'insegnante pensa: «Il piccolo Johnny è regredito». Quindi chiama il preside, che sta passando davanti alla porta dell'aula in quel momento, e gli dice: «Johnny è regredito». Così il preside si avvicina a Johnny e gli dice: «Ciao, figliolo» E Johnny: «Ciao». Il preside chiede: «Cos'hai in mano?». E lui: «Un pezzo di sterco di mucca». «E cosa stai modellando?». E il ragazzo: «Un preside». Il preside ritiene che sia un caso da far esaminare allo psicologo della scuola. «Mandate a chiamare lo psicologo!». Lo psicologo è un tipo in gamba. Si avvicina e dice: «Ciao». E Johnny risponde: «Ciao». Lo psicologo dice: «Io lo so cos'hai in mano». «Cosa?». «Un pezzo di sterco di mucca». Johnny dice: «Giusto». «E so anche cosa stai modellando». «Cosa?». «Uno psicologo». «Sbagliato. Non ho abbastanza sterco di mucca!». 😉E quello lo chiamavano un ritardato mentale! Ora però mi chiedo, quando si incontrano persone come Johnny, cosa fa la società? Cosa facciamo noi? Ci scherziamo su o tendiamo ad isolare queste persone, perché non sono controllabili? Alla prossima eh😉 seguitemi


 
 
 

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Il mio nome è Alberto Dessi. Scrivo su questo blog come segno di riconoscenza per le intuizioni che Osho ci ha regalato attraverso più di 350 volumi e più di 5000 ore di  discorsi tenuti di fronte a migliaia di persone.

 

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