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Osho:IL RISVEGLIO E' UN VIAGGIO

  • Immagine del redattore: Alberto Dessi
    Alberto Dessi
  • 29 set 2017
  • Tempo di lettura: 5 min

Volevo raccontarvi un altro episodio di Osho, ma prima ritengo sia utile rassicurare la maggior parte di voi che state camminando sul sentiero della ricerca interiore con questo aneddoto.

Un' intervistatrice dell'Orange Country, in California, chiede al maestro:" ma tu chi sei?"

E lui risponde:"Sono semplicemente me stesso; non un profeta, non un messia, non un Cristo. Un semplice essere umano… proprio come te."

L'intervistatrice, un pò divertita, ma forse anche confusa per la risposta continua: "Be’, non mi sembra proprio che tu sia come me!"

Al ché - sapete, quando viene contrariato- lui si strofina la sua folta barba bianca, spalanca ancor di più i suoi occhi già grandi e sorridente risponde:

"È vero… non proprio! Tu sei ancora addormentata… Ma questa non è una gran differenza. Un giorno anch’io ero addormentato; un giorno tu riuscirai a risvegliarti. Puoi risvegliarti .. in questo momento... nessuno lo sta impedendo. Per cui la differenza è insignificante."

Osservate la tecnica che Osho utilizza, è molto sottile, perché deve superare le barriere dell'ego della persona che ha di fronte. Utilizza ben quattro passaggi per prendere a pappine l'ego e tramortirlo: nel primo passaggio, sottolinea il fatto di essere una persona come tutti, un essere semplice, come uno di noi, in questo modo abbassa le difese dell'ego.

Poi, quando ormai, si è creato una sorta di rapporto paritario, di amore fraterno tra i due(Osho e l'ego dell'intervistatrice), con le 5 paroline magiche" io sono proprio come te", Osho gli da un manrovescio dicendo: " in realtà, mio cara intervistatrice, non è proprio così perché tu sei ancora addormentata."

A questo punto, l'ego ferito tenta di rialzarsi come il gorilla nudo di Gabbani per rispondere all'offesa, ma lo rispiazza un'altra volta sottolineando che un giorno riuscirà a risvegliarsi. Può risvegliarsi in questo momento, nessuno lo impedisce"

Quarto passaggio:" La differenza tra me risvegliato e te addormentata è insignificante".

L'ego ferito, viene ricucito ma il vero messaggio dentro la coscienza dell'intervistatrice è ormai passato.

Anche qui Osho, non si rivolge solo alla mal capitata, ma a ciascuno di noi: la differenza tra una persona risvegliata ed una che non lo è, non fa molta differenza, perché anche il non risvegliato ha in potenza il risveglio. Deve lavorarci però su.

Osho era tremendamente abile a prendersi gioco dell'ego, pensate aveva passato i primi sette anni della sua vita a meditare in silenzio in un villaggio, neanche a farlo a posta , dimenticato da Dio . Vi voglio raccontare un episodio ...

Il giainismo è la religione più ascetica del mondo, in altre parole è la più masochista e la più sadica. I monaci giainisti si torturano al punto che c’è da pensare che siano pazzi.

Non lo sono: sono uomini d’affari, e i seguaci dei monaci giainisti sono tutti uomini d’affari. È strano: l’intera comunità giainista è composta interamente da uomini d’affari. In realtà non è strano, in quanto la religione stessa ha come motivazione fondamentale il trarre profitto nell’altro mondo. Il giainista si tortura per ottenere qualcosa nell’altro mondo, che sa di non poter conseguire in questo!

Devo aver avuto quattro o cinque anni quando vidi per la prima volta un monaco giainista nudo, invitato nella casa di mia nonna. Non potei trattenermi e scoppiai a ridere. Mio nonno mi disse: «Stai tranquillo! So che sei una peste. E ti posso perdonare quando fai ammattire i vicini, ma non quando cerchi di fare il diavolo con il mio guru. Questo è il mio maestro: mi ha iniziato ai segreti più intimi della religione».

Dissi: «Non mi interesso a quei segreti, ma a quelli esteriori, che quest’uomo rivela con evidenza: perché è nudo? Non può mettersi almeno un paio di pantaloncini corti?».

Perfino mio nonno rise, e mi disse: «Non capisci!».

Risposi: «Bene, lo chiederò a lui».

Tutti gli abitanti del villaggio si riunirono per il darshan con il monaco. Nel bel mezzo del suo discorso, mi alzai in piedi. Accadeva quaranta o più anni fa, e da allora ho sempre lottato contro questi idioti. Quel giorno iniziò una guerra che finirà solo quando non esisterò più. E forse non finirà neppure allora: la mia gente la continuerà…

Posi domande semplici, a cui quel monaco non riuscì a dare risposta. Ero perplesso. Mio nonno si vergognava. Mia nonna mi dava delle pacche sulle spalle e mi diceva: «Bene! Ce l’hai fatta! Sapevo che ne eri capace!…».

Che cosa avevo chiesto? Semplici domande: «Perché non vuoi rinascere?». Nel giainismo questa è una domanda elementare, in quanto quella religione non è altro che uno sforzo per evitare di rinascere. È solo una scienza per impedire la rinascita…

Egli mi rispose: «No, mai».

Poi chiesi: «Perché non ti suicidi? Perché respiri? Perché mangi? Perché bevi? Suicidati! Perché far tanto chiasso per una cosa semplicissima?». Quel monaco non aveva più di quarant’anni… gli dissi: «Di questo passo, dovrai andare avanti per altri quarant’anni o forse più».

Lo incalzai, facendolo ribollire, ma non riuscì a tenermi testa… e non avevo più di quattro o cinque anni a quell’epoca…

Da allora in poi ho sempre parlato in quel modo. Immediatamente ho riconosciuto l’idiota, ovunque fosse, chiunque fosse. Nessuno ha mai potuto sfuggire il mio sguardo a raggi X.

Quel giorno cominciai una battaglia che è durata tutta la mia vita contro ogni sorta di stupidaggini, di assurdità, di superstizioni, in breve: contro ogni stronzata religiosa! «Stronzata» è una parola splendida: da sola, dice tutto!

Quel giorno iniziai la mia vita di ribelle e continuerò a essere un ribelle fino al mio ultimo respiro, se non dopo: chi lo sa? Anche se non avrò un corpo, avrò il corpo di migliaia di persone che mi amano.

La mia ribellione non morirà con la morte del mio corpo. La mia rivoluzione continuerà ancor più intensamente, perché a quel punto avrà molti corpi, molte voci, molte mani che la porteranno avanti.(😉Pensate e' stato chiamato Osho il ribelle senza motivo!)

Quel giorno fu importantissimo, ha un valore storico.

Di fronte alle mie domande incalzanti, quel monaco ammutolì. Non poteva credere che un bambino riuscisse a porre domande simili. Io non ci posso credere neppure ora! Come riuscii a fare domande simili? Posso dare una sola risposta: non ero istruito, ed ero assolutamente privo di nozioni. L’istruzione ti rende astuto. Io non lo ero.

Alla fine mio nonno rimase solo a salutare quel monaco😂.

😉Nella via del risveglio interiore, non è che uno si addormenta come tutti giorni e poi...si risveglia fresco fischiettante, manda a quel paese un pò tutti, sconquassa mezza società e poi va ... a cercare con aria soddisfatta nella cesta delle caramelle, perché fa molto Osho. No

Nel risveglio interiore, occorre essere molto attenti, Osho parla di una presenza attenta, di un testimone che non giudica ma che osserva. Osserva tutto, se arriva un pensiero negativo non va scacciato, perchè ne alimenta degli altri ancor più grossi, va osservato come si osserva una nuvola e poi torna il sereno. Perchè è necessaria una presenza attenta, la mente come reagisce?

😉Beh ve lo dico al prossimo post, mi dovete scusare ma non posso fare a meno delle caramelle che ho lasciato da qualche parte...ah ... già, nella cesta!


 
 
 

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Il mio nome è Alberto Dessi. Scrivo su questo blog come segno di riconoscenza per le intuizioni che Osho ci ha regalato attraverso più di 350 volumi e più di 5000 ore di  discorsi tenuti di fronte a migliaia di persone.

 

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