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La VETTA della ricerca SPIRITUALE 1

  • Immagine del redattore: Alberto Dessi
    Alberto Dessi
  • 29 set 2017
  • Tempo di lettura: 4 min

LA RICERCA DELLA VERITÀ È LA RICERCA DELL’IMPOSSIBILE, IL BELLO È CHE L’IMPOSSIBILE…

Buon giorno a tutti,

vi ringrazio veramente di cuore perché in questo percorso spirituale mi state seguendo veramente in tanti.Grazie grazie di cuore.

Penso che ognuno di noi senta la necessità di percorrere nel corso della propria vita questo sano sentiero, perché secondo voi?

Osho sottolineava una cosa, ossia che finché non intraprendiamo la strada della spiritualità non siamo vivi nel vero senso della parola …

… molto di rado si è vivi nel vero senso della parola: nascere è una cosa, vivere un’altra. “Nascere” riguarda la biologia, “vivere” rientra in una dimensione totalmente diversa: quella della spiritualità. A meno che un uomo non sia spirituale, non è ancora vivo.

E allora... ci diamo una mossa!!!

Si tratta della sfida più grande che esista; è un salto quantico immenso: dal corpo all’anima, dal materiale all’immateriale, dal visibile all’invisibile, dal tempo all’assenza di tempo, dall’esteriorità all’interiorità. È davvero arduo.

La ricerca della verità è una ricerca dell’impossibile,un soffio vitale verso l’impossibile; il bello è che l’impossibile accade, diventa possibile, ma perché si manifesti bisogna pagare, e moltissimo;

...niente dollari ! Magari si pagassero dollari!

...occorre un profondo sacrificio di se stessi. Bisogna mettere in gioco tutta la propria vita.

In ogni sentiero che si rispetti, esistono però delle insidie, non vi dico quante siano, ma posso rassicurarvi che sono meno di 21.

Ma queste insidie, Osho le chiama tappe

per cui tutto diventa un'avventura e queste tappe le ha individuate il Buddha.

😉 Immaginatele come delle vette himalayane ardue ma bellissime. Non restate nella valle,seguitemi eh.

La valle è sicura, comoda, protetta; vivrai e morirai tra gli agi, ma... non maturerai. Certo, invecchierai, ammuffirai, puzzerai, avrai pure la barba bianca,i peli superflui e l'alitosi🤐, ma non maturerai.

La maturità accade solo raccogliendo questa sfida: è una grande ricerca della verità, è la più sorprendente ricerca dell’impossibile: il bello è – ve lo posso dire - che l’impossibile accade😉, diventa possibile.

Abbiamo iniziato a parlare di alcuni maestri, Osho, Tolle, Yogananda e affronteremo poi anche altri maestri, utilizzeando tutti gli strumenti possibili per arrampicarci fino alla vetta.

Ogni giorno un metro, ma ora analizziamo le difficoltà per raggiungere la prima vetta.

La nostra prima tappa è la seguente

💥 “È difficile per il povero praticare la carità”.💥

Presumo che qualcuno di voi sia ricco: si, magari non ha proprio il panfilo megagalattico e la residenza regale in qualche luogo da sogno, però sta molto bene.

Beh, se siete veramente ricchi, in tutti i sensi della parola, potete saltare questa sfida! Se invece siete persone che non si sentono completamente ricche perché non hanno né tempo né denaro, allora rimanete ancora qua.

Perché è difficile per il povero praticare la carità? Perché per dare, devi prima avere. Solo ciò che abbiamo può essere condiviso, ma questa è una cosa che dimentichiamo in continuazione.

Osho afferma … vedo moltissime persone che cercano di dare amore senza averne alcuno. Naturalmente, questo crea infelicità in loro e negli altri, perché puoi condividere solo ciò che hai. Forse pensi di condividere amore, in realtà stai offrendo solo infelicità, perché questo è ciò che hai. Nell’immaginazione, l’amore è una bella cosa; nella realtà, è un inferno, una sofferenza.

State iniziando a capire l’importanza di questa tappa? La spiritualità è molto concreta, terribilmente direi😉

Se non hai amore non puoi darlo. Tutti credono di essere capaci di amare, che il punto sia soltanto trovare un ricevitore: siamo ricolmi d’amore, dobbiamo solo trovare qualcuno che lo riceva e se il destinatario del nostro amore è pure bella o bello, ancora meglio.

Osho spiega che molte volte ci imbattiamo anche in bellissime persone, ma il risultato finale è l’infelicità. Perché accade ciò? Perché le persone pensano di regalare l’essere più profondo; in realtà, stanno riproponendo solo la propria oscena superficie. Costoro non sono consapevoli del proprio centro abissale.

Quando il Buddha dice “povero”, non si riferisce a chi è senza soldi, ma a chi è privo di ricchezze interiori, a chi è senza amore. Cos’ha da dare una persona simile? Come può trasformarsi in un’offerta infinita? No, la carità non è possibile; è possibile solo quando trabocchi. Lo straripare è carità.

Ricordate inoltre che è povero anche chi non riesce a dare. Forse per gli altri sei ricco, se però non riesci a dare, dentro di te sei povero.

Qual è la chiave allora?

Partite da questa affermazione : “Possedete solo ciò che potete dare”

Pensateci un po’…

La carità, afferma Osho, è la fioritura sublime di qualcuno che ha, che possiede il suo essere; qualcuno che non è povero, ma ricco.

Quest’uomo potrebbe anche essere un mendicante sulla strada... Il conto in banca non c’entra nulla.

Anche il ricco può essere un mendicante; solo chi possiede il proprio essere autentico, chi è capace di amare, cantare, danzare e vedere la poesia nel mondo è ricco. Una persona del genere potrebbe anche non possedere nulla. .

Per quanto riguarda i beni materiali, potrebbe essere nullatenente, ma per quanto riguarda la dimensione spirituale, ha qualcosa che non le può essere sottratto.

Ed ora vi lascio ad un aneddoto del grande maestro che fa capire che....

Una bambina di nome Maria, ricevette -con sorpresa - per il suo quarto compleanno, mezzo dollaro. Portò la moneta per tutta casa e alla fine si sedette sui gradini a contemplarla.

“Cosa stai facendo con il tuo mezzo dollaro?” chiese la madre.

“Lo porto alla scuola parrocchiale” rispose subito la bambina.

“Per mostrarlo all’insegnante?”

Mary scosse il capo. “No,” rispose. “Voglio darlo a Dio. Sarà sorpreso come me di non ricevere sempre i soliti spiccioli.”

Dio e la preghiera sono possibili solo quando l’amore ha trionfato. Solo quando sei diventato ricco, la preghiera può affiorare. Partendo dai pochi spiccioli dell’amore, sorge qualcosa di più vasto: la preghiera.

Allora e solo allora hai qualcosa da offrire a Dio


 
 
 

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Il mio nome è Alberto Dessi. Scrivo su questo blog come segno di riconoscenza per le intuizioni che Osho ci ha regalato attraverso più di 350 volumi e più di 5000 ore di  discorsi tenuti di fronte a migliaia di persone.

 

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