top of page

Osho: LA SPIRITUALITA'

  • Immagine del redattore: Alberto Dessi
    Alberto Dessi
  • 29 set 2017
  • Tempo di lettura: 3 min

Tratto da "Una vertigine chiamata vita", l'autobiografia di Osho.

Molte volte è stato chiesto a Osho di scrivere un’autobiografia, di parlare di sé, delle proprie esperienze, del significato della meditazione, della sua profonda spiritualità.

😉Ma lui non ne aveva neanche per l’anima, per lui era una perdita di tempo, solo le “verità senza tempo” non i ritagli di giornale che chiamiamo storia meritano la sua attenzione.

I suoi discepoli hanno perciò dovuto riscrivere la sua storia, partendo dai suoi discorsi registrati in inglese, circa 5000 ore, tanto materiale.

Osho se la rideva sotto la sua barba bianca.

Chissà che cosa capiranno di me.

😉 Osho usava spesso la parola amore, circa quarantaduemila volte, la parola meditazione, che nelle sue varianti è stata ripetuta per ben venticinque mila volte e poi la parola sesso, quasi a superare quei tabù che rappresentavano dei blocchi alla riscoperta del sé.

Osho non era inquadrabile, si puo' arginare un oceano? Ci vollero 3 anni sudati di duro lavoro per scrivere la sua vita.

Gli altri sudavano, c'era molto caldo e lui che mangiava dolci e dolcetti. Una caratteristica che si trascinava dall' infanzia.

La terminano e lui disse:

ora non penserete di conoscermi?

Panico diffuso 😲 e lui me lo immagino sereno che affonda le mani per afferrare un altro dolcetto da una cesta piena di lecornie li vicino.

Mette con molta calma in bocca la delizia e col boccone pieno dice : " potrete conoscermi veramente solo dopo aver imparato a conoscere voi stessi."

😉La sfida in realta' non era rivolta soltanto ai poveri discepoli- che io mi immagino tutti sudati che non ne possono più della biografia del maestro, ma rivolta a tutti noi.

Ci invita infatti a imparare dalla sua vita tutto ciò che possiamo, riconoscendo però che questa operazione ha significato solo nella misura in cui ci porta a conoscere maggiormente noi stessi.

Osho era un provocatore nato, un oratore finissimo, sfidava professori,insegnanti e tanti altri... nei prossimi post vi racconterò qualche aneddoto in cui lui è davvero divertente e irriverente, in cui si presenta all' università con dei sandali, in legno che facevano un rumore infernale e questa tunica indiana.. che non si poteva vedere....il preside non era proprio felice di ciò ma .ve lo racconto al prossimo post ma ora,poiché siamo alle prime armi con il concetto di spiritualità mi premeva farvelo gustare direttamente dalle parole del nostro maestro buon gustaio:

💡 Il brano che segue è tratto dalla sua autobiografia intitolata “Una vertigine chiamata vita”.

Io non sono mai stato spirituale nel senso che tu dai alla parola. Non sono mai andato nei templi o nelle chiese, non ho mai letto le Scritture o seguito pratiche specifiche per trovare la verità, non ho mai adorato o pregato Dio. Nella mia vita non ho mai fatto nulla di tutto ciò; per cui puoi senz’altro dire che io non ho mai fatto alcunché di spirituale. Ma per me la spiritualità ha una connotazione totalmente diversa: richiede un’individualità onesta; non permette alcun tipo di dipendenza. Crea una libertà fine a se stessa: non importano né il prezzo da pagare né le conseguenze. Non è mai nella folla, ma è solitaria, perché la folla non ha mai trovato alcuna verità. La verità è stata trovata solo nella solitudine.

La mia idea di spiritualità ha un significato diverso dalla tua. Le storie della mia infanzia, se riesci a comprenderle, faranno riferimento a tutte queste qualità, in un modo o nell’altro. Nessuno può definirle spirituali. Io le definisco così perché, secondo me, hanno fornito tutto ciò cui un uomo può aspirare.

Mentre ascolti i racconti della mia infanzia dovresti provare a cercarvi una qualità, non nel racconto in sé, ma una qualità intrinseca che corre come un sottile filo attraverso tutti i miei ricordi. E questo sottile filo è spirituale.😙

Spiritualità, per me, vuol dire semplicemente trovare se stessi.

Non ho mai permesso a nessuno di fare questo lavoro per me, perché nessuno lo può fare al posto tuo: lo devi fare tu, in prima persona.

😉

Ecco, non permettete a nessuno di fare questo lavoro per voi, lo dovete fare voi in prima persona.

Siete voi i pionieri della vostra strada.

Qualcuno mi ha detto: io voglio riuscire a capire l’esistenza e altri fenomeni che mi capitano solo attraverso la scienza.

“bene, quella è la tua strada, stai seguendo il tuo sé più autentico”.

Non è altro che entrare in connessione col tuo sé più genuino, lontano dai condizionamenti.

La strada è questa sta poi a te percorrerla


 
 
 

コメント


You Might Also Like:
L'uomo che guarda alle montagne
Compost Pickup Service
On Top of the World
Zen Stones
Mano che tiene una pianta
Rock Climbing
Deserto stambecco
Sat on the Rocks
About Me

Il mio nome è Alberto Dessi. Scrivo su questo blog come segno di riconoscenza per le intuizioni che Osho ci ha regalato attraverso più di 350 volumi e più di 5000 ore di  discorsi tenuti di fronte a migliaia di persone.

 

Read More

 

Search by Tags

© 2023 by Going Places. Proudly created with Wix.com

bottom of page